Age sustainability Maturità femminile

Ever-blooming: sfide e risorse della maturità femminile

Late blooming: sfide e risorse della maturità femminile

Il tema della maturità femminile in azienda è spesso accompagnato da svariati stereotipi: le donne mature sarebbero poco flessibili, meno inclini ad abbracciare le nuove tecnologie rispetto ai colleghi maschi, poco resilienti di fronte alle novità, lente…

Età e genere: un crocevia di stereotipi

Certo, pregiudizi e discriminazioni nei confronti delle persone senior colpiscono anche gli uomini (per approfondimenti sul concetto di ageismo e di longevity management, si legga anche il nostro recente articolo dedicato). Passati i 50 anni, ogni dipendente e/o manager può essere oggetto di battute sull’essere “boomer” o essere visto come una persona poco innovativa. Sappiamo inoltre che le persone over 50 licenziate o senza lavoro, che siano donne o uomini, hanno probabilità molto esigue di ritrovare una posizione lavorativa come dipendenti.

Tuttavia, la situazione è più critica per le donne, che si trovano al crocevia di due discriminazioni: di genere e di età. Non solo possono essere criticate sulla base dei comportamenti e delle competenze, ma subiscono anche, molto più degli uomini, giudizi impietosi su come si presentano, dai capelli grigi alle rughe, dal peso al modo di vestirsi, fino all’eventuale ricorso alla chirurgia estetica. Il corpo, il viso e l’immagine delle donne di mezza età vengono scrutati, esaminati, giudicati. L’uomo maturo, soprattutto quando occupa posizioni apicali, è spesso considerato “saggio”. La donna over 50, anche in ruolo di responsabilità, rischia invece di essere percepita come obsoleta e, in una (brutta) parola, “vecchia”.

Questi stereotipi pesano anche sui percorsi di carriera: le donne mature in azienda rischiano di essere poco valorizzate, a volte marginalizzate; di ricevere meno opportunità di formazione e promozioni rispetto sia ai colleghi maschi sia alle colleghe più giovani.

Campagna “Grey is beautiful” lanciata da Dove in Canada nel 2022

Maturità femminile: ever-blooming

Le donne fra i 50 e i 64 anni sono ben 7 milioni in Italia (Istat). E per la prima volta nel Paese, esiste una generazione di donne mature in posizioni di middle o top management. Sebbene il contesto culturale in cui viviamo consideri questo tempo della vita femminile – quello che si apre dalla menopausa in poi – come un’era segnata da perdite e rinunce individuali, oltre che da un’invisibilità collettiva, si tratta in realtà di un territorio non mappato, tutto da esplorare. Le donne senior, in questa fase, possono riscoprire una nuova energia e una nuova creatività, al servizio della propria vita professionale.

Late blooming: sfide e risorse della maturità femminileNell’ultima parte della vita lavorativa – che, con l’innalzamento dell’età pensionistica, può rappresentare un terzo della carriera – le donne possono sperimentare nuove forze, un’assertività e una fiducia in sé stesse mai provate prima e frutto della ricchezza dell’esperienza. Grazie a una migliore conoscenza di sé e del contesto lavorativo, può risultare più facile affrontare con discernimento e in modo ponderato situazioni complesse, coltivare una visione di più ampio respiro e una prospettiva di lungo termine. Per tante donne senior, inoltre, si apre la possibilità di diventare una role model per le generazioni successive.

 “Mentre entravo in questa seconda parte della mia vita e iniziavo a sentire l’invisibilità riservata unicamente alle donne di una certa età, qualcosa dentro di me si è ribellato. Potevo sentire un nuovo potere, una nuova chiarezza, un senso di purpose acuto come un laser emergere in questa fase”, scrive Louann Brizendine, psichiatra e neurobiologa americana autrice dello stimolante libro “The Upgrade”1, dedicato alle dinamiche del cervello femminile in menopausa e post-menopausa. “La menopausa è proprio l’occasione di ripensarci in una luce diversa, ridefinendo il nostro ruolo e la nostra identità”, scrive la ginecologa italiana Rossella Nappi2.

Ma perché questa ricchezza si manifesti, c’è un bisogno vitale di riconoscere il valore dell’esperienza e della maturità, e di portare ogni donna a esserne consapevole. Nell’ultima fase della carriera, è fondamentale che il lavoro abbia senso e corrisponda a un purpose personale e professionale: ciò che si fa deve essere coerente con ciò che si è, permettere di esprimere i propri valori e le proprie ambizioni. In questo contesto si può sperimentare una “nuova fioritura”.

Menopausa, l’ultimo tabù

Per arrivare a questo punto, tuttavia, occorre superare non pochi ostacoli, legati in particolare alle possibili turbolenze della perimenopausa e della menopausa.

Si tratta di un evento biologico inevitabile: tutte le donne la vivono, in media a 51 anni in Italia. Eppure, non se ne parla quasi mai. Ogni donna vive questa fase della vita a modo suo. Alcune la attraversano quasi senza accorgersene, altre devono convivere con sintomi invalidanti: vampate di calore, insonnie, sbalzi d’umore, difficoltà di concentrazione e di memoria… Tutte condizioni che possono alterare significativamente la qualità della vita e/o impattare il lavoro.

Non è facile gestire un meeting importante con una camicetta infradiciata e la fronte madida di sudore, oppure chiedere di aprire la finestra sotto lo sguardo stranito di colleghi maschi in giacca e cravatta. Può anche capitare di reagire in modo spropositato a un’osservazione sgarbata, oppure di perdere il filo di un discorso dopo una serie di notti in bianco. “Non è soltanto stress, e non è inventato. È reale, è fisico ed è nel tuo cervello”, scrive Louann Brizendine.

Non a caso, in occasione dell’8 marzo 2024, il sindacato internazionale Uni Global Union ha chiesto alle imprese di portare attenzione alle donne considerando le“tre M”: “mestruazioni, maternità, menopausa”.

Late blooming: sfide e risorse della maturità femminile

Campagna Uni Global Union, 8 marzo 2024

Caregiving vs disponibilità ritrovata

Non solo menopausa: le donne attorno ai cinquanta, specie in Italia, possono trovarsi schiacciate dai molteplici ruoli di cura. Alcune sono nonne oppure hanno ancora figlie e figli in età scolare – conseguenza di una maternità che giunge in età sempre più avanzata. Inoltre, spesso, diventano caregiver di genitori e parenti anziani: questo può costituire un impegno non indifferente e una preoccupazione costante.

Per altre donne invece, che non hanno ruoli di cura, che non hanno avuto figlie e figli, o che ne hanno ormai grandi, la maturità corrisponde a una libertà e a una disponibilità mai sperimentate prima. Queste donne possono quindi investire sul lavoro nuove energie e nuove progettualità.

Cosa serve alle donne over 50 per realizzarsi sul lavoro?

Late blooming: sfide e risorse della maturità femminileLa realizzazione delle donne senior sul lavoro, che potremmo definire “ever-blooming”, o rifioritura, può essere portatrice di una ricchezza transgenerazionale in grado di irrorare tutta l’organizzazione. Perché questo avvenga, occorre non solo un cambiamento culturale, volto a mantenere vivi engagement e commitment fra le persone senior, ma anche l’implementazione di policy e prassi specifiche, finalizzate a:

  1. Dedicare un’attenzione rinnovata alla salute e al benessere sul luogo di lavoro, considerando che oltre i 50 anni – e più ancora oltre i 60 – possono verificarsi condizioni di fragilità e/o patologie. Inoltre, è un tempo della vita in cui è fondamentale ridurre lo stress lavoro–correlato.
  2. Realizzare un efficace worklife-balance, per favorire in particolare l’equilibrio delle donne con importanti ruoli di cura.
  3. Creare un contesto dinamico e non discriminante, dove tutte le persone senior – e in particolare le donne – possano beneficiare di formazione e nuove opportunità, e dove l’esperienza sia valorizzata.

Un ottimo esempio di lotta agli stereotipi legati all’età è rappresentato dall’iniziativa francese della “Carta per il lavoro dei +50”, elaborata dal think tank Club Landoy e firmata da 136 aziende, fra le quali multinazionali come L’Oréal, Siemens, Renault, Sodexo, Axa, Ikea, Nestlé France, Generali o Kering. Le imprese firmatarie sottoscrivono dieci impegni, fra i quali: offrire opportunità a collaboratrici e collaboratori per tutta la durata della loro vita professionale; favorire la trasmissione delle competenze; mettere in luce percorsi ispirazionali e role model; proporre un accompagnamento adeguato e individualizzato per gli aspetti di salute e benessere, in particolare quelli legati alla menopausa e all’andropausa.

I nostri progetti per valorizzare la maturità femminile

Da molti anni Wise Growth mette a disposizione delle organizzazioni dei programmi mirati per aiutarle a gestire la longevity, e lo fa innanzitutto partendo da una comprensione del fenomeno.

In particolare, per il target delle donne senior, abbiamo sviluppato percorsi dedicati che tengono conto delle loro specificità. Questi progetti esperienziali sono volti a migliorare l’empowerment e il benessere psicofisico con un approccio olistico e integrato, che considera la persona nella sua globalità, contemplando sia gli aspetti manageriali, sia la dimensione fisica.

La nostra metodologia, che utilizza tecniche provenienti dalla psicoterapia, dallo yoga e dalla meditazione, mira a portare le partecipanti a prendere consapevolezza delle proprie risorse e competenze per promuovere una nuova e più autentica autorevolezza. Lavoriamo anche sulla dimensione dell’equilibrio, con l’obiettivo di sviluppare la centratura in una fase di vita segnata da costanti trasformazioni. Ci proponiamo quindi di offrire strumenti concreti ed efficaci per rispondere alle sfide legate al benessere e alla motivazione, in modo da coltivare un rinnovato purpose personale e professionale.


Se pensi che questi progetti possano adattarsi alla tua azienda scrivici a info@wise-growth.it. Saremo felici di fissare una call di approfondimento.


1“The Upgrade – how the female brain gets stronger and better in midlife and beyond”, Dr Louann Brizendine, Hay House, 2022

2 “Sulla cresta dell’onda”, Rossella Nappi, Fabbri editori 2019

Autore

Marie-Noelle Terrisse

Insegnante di yoga, giornalista professionista e consulente in comunicazione. Laurea a Sciences-Po Lyon, poi specializzazione al Centre de Formation des Journalistes di Parigi, si trasferisce a Milano nel 1993 e diventa corrispondente da Milano per testate francesi in campo economico-finanziario (in particolare Le Monde) e per testate specializzate in lavoro e management. In parallelo, si avvicina allo yoga nel 2002, si diploma nel 2012 presso la SFIDY (Scuola di Formazione all’Insegnamento dello Yoga, percorso quadriennale) ed è socia YANI (Yoga- Associazione Nazionale Insegnanti). Dal 2011, affianca l’insegnamento dello Yoga dell’Energia all’attività di consulenza in comunicazione corporate (content strategy, content writing, editing e comunicazione di sostenibilità per grandi aziende). Negli ultimi 20 anni ha avuto l’occasione di realizzare varie ricerche e studi sulle tematiche di genere nel mondo aziendale. Autrice del volume «L’energia dello yoga» (collana «Yoga – Teoria e pratica»- Corriere della Sera/YANI- 2018).

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