Il 21 novembre scorso si è tenuto il secondo incontro dell’anno di The Wise Place, il network di Wise Growth sui temi di Diversity, Equity & Inclusion. Il focus dell’evento è stato il Longevity Management e le sfide e opportunità che ne conseguono. La tematica è cruciale per la sostenibilità e la competitività delle aziende. Parlare di sostenibilità umana, infatti, significa utilizzare il potenziale di collaboratrici e collaboratori adottando strategie di age management più efficaci e inclusive. Rispettare l’età, a sua volta, vuol dire fare leva su diversi livelli di abilità, conoscenze e passioni. D’altro canto, la mancanza di consapevolezza e comprensione delle istanze legate all’età può portare a fenomeni di discriminazione in tutte le fasi dei processi HR.
L’epoca della longevità
L’allungamento delle aspettative di vita è un tema che può essere affrontato da diverse angolazioni, dalla cura della salute all’inclusione organizzativa. Anche i dati ci vengono a supporto, infatti, secondo il più recente Rapporto Istat (2024), negli ultimi vent’anni il mercato del lavoro italiano ha subito:
- Un calo di oltre due milioni di persone tra giovani di 15-34 anni;
- Un calo di un milione di persone occupate tra i 35 e i 49 anni;
- Un aumento di 4 milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori con un’età di oltre 50 anni.
Viviamo nell’epoca della longevità, dove la coesistenza di diverse generazioni nelle organizzazioni presenta sfide uniche nella gestione di collaboratori e collaboratrici con valori, aspirazioni e approcci lavorativi differenti.
Affrontare e prevenire le difficoltà legate alla convivenza intergenerazionale, come la presenza di discriminazioni e conflitti, è fondamentale per promuovere contesti organizzativi rispettosi tutelando il benessere delle persone.
Infine, va specificato che spesso questa fascia di popolazione ricopre ruoli chiave e manageriali all’interno delle organizzazioni. Ma perché un uomo over 50 è “autorevole” mentre una donna della stessa età è considerata “vecchia”?
La specificità della maturità femminile
Insieme al tema della convivenza intergenerazionale occorre fare un focus specifico sul genere, in quanto le donne over 50 rischiano di subire una doppia discriminazione: una legata all’età e l’altra al loro genere.
Al peso degli stereotipi si aggiunge quello dei ruoli di cura, che in Italia vengono ricoperti prevalentemente dalle donne e possono letteralmente “schiacciare” le over 45. Può infatti succedere che debbano occuparsi di parenti anziani, ma anche di figlie e figli adolescenti o addirittura piccoli, e a volte nipotine e nipotini. Il caregiving richiede «acrobazie» organizzative, con impatti anche sullo stato mentale e sull’energia.
Inoltre, il contesto culturale in cui viviamo considera il tempo della vita che si apre dalla menopausa in poi come un tempo segnato da perdite e rinunce. Invece, la maturità femminile porta con sè anche nuove risorse e opportunità, e può permettere di sprigionare una rinnovata energia e creatività.
Per tutti questi motivi, occorre trovare forme di empowerment innovative, sviluppando una consapevolezza diversa della maturità femminile, intesa come momento di ridefinizione dell’identità e del purpose personale e professionale.
I nostri progetti in ambito Longevity Management
Da molti anni Wise Growth mette a disposizione delle organizzazioni dei progetti mirati nell’ambito del longevity management, e lo fa innanzitutto partendo da una comprensione del fenomeno. Un primo strumento di analisi è infatti l’assessment, fondamentale per indagare la motivazione e l’employability delle generazioni più senior. L’assessment-report consentirà di posizionare la collaboratrice o il collaboratore in uno di quattro quadranti (alta motivazione-alta employability; alta motivazione-bassa employability; bassa motivazione-alta employability; bassa motivazione-bassa employability) e per ognuno di questi quadranti verranno proposte delle linee strategiche e delle azioni mirate specifiche. Il tutto può essere arricchito da un ulteriore approfondimento qualitativo attraverso dei focus group per esplorare le ragioni e le dimensioni qualitative delle risposte all’indagine.
Un altro progetto innovativo, interamente dedicato alle donne over 45-50, è “Ever-blooming”. L’obiettivo è quello di valorizzare le risorse personali e professionali delle donne senior, attivando le loro potenzialità attraverso l’empowerment, promuovendo il benessere psicofisico, favorendo anche una migliore comprensione del fenomeno della menopausa. Un approccio sistemico e integrato, che attinge alla psicoterapia, allo yoga e alla meditazione e considera sia gli aspetti manageriali che la dimensione psico-fisica.
The Wise Place: diffondere una cultura del rispetto e dell’inclusione
Nel corso dell’evento The Wise Place “Longevity Management: sfide e risorse in azienda” sono stati presentati i due progetti master di cui sopra. L’incontro è stato arricchito da alcune testimonianze aziendali e, ancora una volta, ha mostrato come le organizzazioni non possano prescindere dal porre le persone al centro della propria riflessione e della propria strategia. Questo è il punto di partenza del network creato da Wise Growth.
Un obiettivo che verrà perseguito anche in futuro, continuando a diffondere una cultura del rispetto e dell’inclusione attraverso la condivisione di spunti innovativi e best practices. In questa occasione si è voluto indagare da più angolazioni un fenomeno ricco e complesso come il longevity management, mostrando da un lato le sfide che questo comporta per le organizzazioni, ma anche le risorse che può rappresentare se adeguatamente compreso e trattato.
Se ti interessa scoprire di più sui nostri progetti in ambito DEI o desideri maggiori informazioni sui percorsi legati al Longevity management scrivici a info@wise-growth.it e saremo felici di fissare una call conoscitiva.
Puoi riguardare l’incontro The Wise Place “Longevity Management: sfide e risorse in azienda” cliccando qui.
