Lavoro e Management Nuove tecnologie

Quante stelle daresti al tuo lavoro? Arrivano i Tripadvisor dei dipendenti

stelle lavoro
Scritto da Paolo Retegno

Fino a qualche tempo fa la ricerca del lavoro era una lotta ad armi impari: da una parte le aziende, con i loro accurati database e il personale specializzato nel valutarli, mentre dall’altra il candidato – neolaureato/disoccupato/insoddisfatto – che al massimo era a conoscenza della posizione aperta e del settore di riferimento dell’azienda.

Spesso a mancare erano informazioni fondamentali come la proposta economica, il tipo di contratto o addirittura la sede lavorativa. Nessuno poteva aspettarsi di certo che la situazione si sarebbe ribaltata grazie a delle piattaforme online, sul modello di Tripadvisor, che promettono di riportare l’equilibrio informativo tra candidati e aziende.

Questi portali non solo tentano di rispondere a tutte le domande più importanti di cui sopra, ma aggiungono anche informazioni utili (fornite in maniera anonima dagli stessi dipendenti) quali il clima dell’ambiente di lavoro, le opportunità di crescita e addirittura le domande formulate durante i colloqui di lavoro. Inutile sottolineare l’enorme vantaggio che queste informazioni apportano nella stesura della lettera di presentazione, negli ultimi ritocchi al CV oppure nella preparazione del colloquio: il successo di queste piattaforme era assicurato quanto quello dei candidati che si prendevano il tempo di studiarne le possibilità.

Ad aprire il vaso di Pandora è stato GlassDoor.com, un portale americano che affianca questi consigli “employee-generated” ai canonici annunci di lavoro. Basta cliccare su un’inserzione o ricercare il nome dell’azienda desiderata per avere un’infografica cristallina sui livelli salariali, la valutazione da 0 a 6 “stelle” e un riassunto dei pro/contro riscontrati dai dipendenti. Se siete disposti a collegare il vostro account Facebook, inoltre, il sito promette di rintracciare tra i vostri amici e conoscenti gli eventuali punti di contatto con l’azienda, giusto per confermare l’impressione anche con un parere personale (e una spinta?).

In ogni caso questi sistemi di valutazione anonima sembrano aver colto nel segno a giudicare dalla velocità con cui si stanno diffondendo: altri portali di ricerca del lavoro come Indeed.com, hanno subito adottato volentieri queste funzionalità, assecondando un processo di adattamento alle richieste di un pubblico sempre più abituato a formare le proprie opinioni sui canali social.

In Italia il trend è stato seguito da Sopo.it, piattaforma che cerca di dare un contributo più geograficamente localizzato per rintracciare anche le società meno blasonate. Le informazioni fornite sono meno specifiche della controparte internazionale, ma le entrate con il maggior numero di voti riescono lo stesso a dare uno spaccato dettagliato dei posti di lavoro italiani. Un’analisi tutto sommato interessante anche per i non addetti ai lavori, ma che tuttavia non è esente da critiche.

I dubbi principali sorgono in merito alla natura anonima della testimonianza: sebbene sia uno strumento essenziale per garantire un alto livello di partecipazione e tutelare la privacy dei soggetti coinvolti, il caso Tripadvisor ci insegna che non è un sistema perfetto. Da una parte perché le persone più vocali sono senza ombra di dubbio quelle che si sono trovate peggio con una determinata organizzazione, le esperienze negative stimolano maggiormente la necessità di condivisione, dall’altra l’anonimato permette alle aziende di modificare l’ago della bilancia fino ad arrivare ad una vera e propria economia delle recensioni difficilmente arginabile.

A conti fatti i vantaggi superano i difetti; probabilmente la soluzione non risiede nè nella tecnologia, nè nella normativa vigente quanto nel buonsenso delle persone e nelle cosiddette “pinze” con cui prendere tutto ciò che si trova in rete, a maggior ragione se user-generated.

D’altronde il Web 2.0 è qui per restare quindi: quante stelle dareste al vostro lavoro?

Autore

Paolo Retegno

Classe 1987, laurea in Comunicazione, Freelance; è la voce digitale di realtà internazionali, web content editor e appassionato di mondi virtuali e nuove tecnologie.

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