“Il mio corpo è la mia arma” affermava Serena Williams sulla copertina di Harper Bazaar di qualche mese fa.
La fotografia rappresenta un‘esplosione di felicità e sicurezza, punto di arrivo per la tennista di un percorso molto lungo e non sempre facile: “Da teenager non ero a mio agio con il mio corpo. Non mi piaceva. Troppi muscoli, troppa massa, troppo tutto. Crescendo a fianco di mia sorella Venus, ho sempre sofferto il confronto tra il mio corpo forte e muscoloso e il suo, magro, alto e bello. Ci sono voluti 36 anni per accettarlo. Crescendo ho realizzato che il mio corpo era funzionale agli obiettivi che volevo raggiungere nello sport e ho imparato ad apprezzarlo”.
Serena Williams è riuscita meglio di altri, a “coalizzarsi” con il proprio corpo utilizzandolo come un potente alleato nel raggiungimento di ambiziosi obiettivi professionali e un formidabile strumento di comunicazione.
Come dimostrano alcuni studi il linguaggio non verbale e quello para-verbale hanno un valore importante nel processo comunicativo.
Il nostro corpo parla, sarebbe utile capire esattamente come, in modo da riuscire ad usare efficacemente e in maniera sintonica la comunicazione metacorporea oltre a quella verbale. Nella cultura occidentale spesso si presta molto poca attenzione alla componente “fisica”, concentrandosi invece molto più intensamente sulla parte “mentale”. Passiamo da una riunione all’altra, da un’attività concettuale ad un’altra utilizzando il nostro corpo in maniera strumentale, come il mezzo che ci trasporta da un luogo a quello successivo. Così facendo sottovalutiamo il potere comunicativo ed espressivo della nostra parte corporea, che invece parla, si esprime e – come testimoniano i numeri di cui sopra – dice moltissimo di noi; molto di più di ciò che forse, in alcune situazioni, vorremmo.
Scegliamo con cura le parole utilizzate durante i nostri discorsi, attenti a non venire fraintesi, mentre trascuriamo spesso tutto il linguaggio paraverbale (postura, timbrica della voce, uso delle pause etc.) che comunica con un’intensità maggiore di quella verbale.
Il corpo, non la mente, guida la comunicazione.
“Corpo, non mente”, infatti, è il titolo di uno dei percorsi di Wise Growth su questi temi*. Perchè il nostro corpo, anche quando si esprime in maniera distonica e involontaria rispetto alle nostre parole, non mente (a differenza del linguaggio verbale, elaborato dall’emisfero razionale del nostro cervello).
Prima riusciamo a utilizzare corpo e mente all’unisono, più efficace e potente sarà la nostra comunicazione e quindi la nostra leadership.
Il nostro modo di camminare, le nostre pause, la nostra postura, il nostro timbro di voce dicono molto di noi perché sono legati indissolubilmente al nostro corpo.
Tutte qualità che è possibile sviluppare anche attraverso l’aiuto del somatic coaching. Il segreto è la ricerca e il raggiungimento di un equilibrio interno che ci porti in contatto con il nostro centro: attraverso la consapevolezza corporea riusciremo ad esternalizzare il nostro modo di essere in maniera coerente. Quelle che vengono definite persone di successo, sono in realtà individui che hanno capito che testa, cuore e corpo devono parlare all’unisono: un’unica voce per poter comunicare in maniera veramente efficace e congruente senza disperdere energie.
Richard Strozzi, è uno dei principali studiosi ed esperti di embodied leadership a livello internazionale. “The body is the shape of our experience”: siamo un processo vivente formato dalle esperienze che viviamo e che si incarnano e si stratificano al nostro interno. La congruenza tra questi elementi e le parole di una persona è una caratteristica primaria per essere leader efficaci. Secondo le sue teorie questa caratteristica può essere praticata e migliorata attraverso l’esercizio fisico (nel suo caso l’aikido), in modo da produrre, attraverso la ripetizione e l’embodiment un aumento dei tratti comportamentali conformi ai valori sottostanti.
Perché non è solo la mente che cambia il corpo, ma è vero anche il contrario: il corpo cambia la mente.
Il nostro corpo parla di noi, abituiamoci a considerarlo un alleato.
Si può quindi concludere affermando che corpo e mente sono inestricabilmente legati: per sviluppare uno dei due bisogna allenare anche l’altro. Prima riusciamo ad essere consapevoli di ciò, prima riusciremo ad utilizzarli in modo sinergico per costruire una comunicazione davvero efficace.
*Per saperne di più riguardo i percorsi somatici di Wise Growth contattaci: info@wise-growth.it